ottaviano del turco





Ottaviano Del Turco, ultimo segretario del Partito socialista italiano, uscito indenne da Mani Pulite, finisce in carcere il 14 luglio 2008. L'accusa è pesantissima: da governatore dell'Abruzzo ha gestito un sistema di corruzione e tangenti fondato su un intreccio perverso tra politica, cliniche private e banche. Milioni e milioni di euro in cambio di rimborsi gonfiati e leggi vantaggiose. Ma il caso abruzzese non è una storia a sé. Nel grande business della sanità italiana nessuno vuole rinunciare alla sua fetta di torta: politici, dirigenti Asl, cliniche private, banche. La sanità rappresenta il capitolo di spesa più consistente nel bilancio di ogni Regione, un pozzo senza fondo a cui tutti vogliono attingere. Gli esempi, negli ultimi anni, sono tanti: dalla rete di lady Asl nel Lazio di Storace ai rimborsi truccati della casa di cura Santa Rita di Milano. Senza dimenticare l'ex-governatore siciliano Totò Cuffaro, condannato per favoreggiamento del re delle cliniche isolane in odore di mafia, Michele Aiello. Malabruzzo ricostruisce passo dopo passo la storia della dissennata politica sanitaria abruzzese, dai tempi del Gasparismo all'era Del Turco. E racconta un sistema malato, forse paradigmatico, che affonda le radici lontano nel tempo.


































































il ''DUE'' di COPPE.


Sora Lella


Tamerlano


moby dick

Luciano Fabro [ Prometeo ] e Sol LeWitt [ Wall Drawing ]



Foreground [ OPERA CENTRALE]: 
Luciano Fabro - Prometeo, 1986-1987
 
Background [SFONDO]:

Ezra Pound - le BANCHE e L'USURA.

mercoledì 08 ottobre 2008, 07:00
Pound&Co., i poeti che volevano abolire le banche
di RedazioneVota1 2 3 4 5 Risultato Strumenti utili Carattere Salva l'articolo Invia a un amico Stampa Rss Pdf Segnala su OKNOtizie Commenti Condividi la tua opinione con gli altri lettori de ilGiornale.it

Leggi tutti i commenti (1)
Log in / Registrati alla community e lascia il tuo commento

aiuto «Il tempo non è denaro, ma è quasi tutto il resto!» Così, negli anni Trenta, il poeta Ezra Pound incitava alla resistenza contro la commercializzazione di tutto quello che nella vita non può essere ridotto a un valore economico, e quindi è veramente prezioso. La sua lungimirante critica dell’economia basata sul profitto a scapito della qualità è stata recentemente riconosciuta come valida addirittura dal New York Times, che poco tempo fa apriva un articolo sulla crisi dei mutui con i versi poundiani del Canto 45: «Con usura nessuno ha una solida casa...», efficaci, secondo l’autorevole quotidiano statunitense, a spiegare perfettamente cosa è successo.
La voce di Pound, contrariamente a quello che la lunga detenzione in manicomio criminale potrebbe far pensare, non è quella di un pazzo isolato, ma fa parte di un vasto ed eterogeneo coro di artisti e intellettuali che, fino alla seconda Guerra mondiale, criticano la speculazione finanziaria - dantescamente chiamata «usura» - mettendo in guardia la società sui pericoli di un’economia lasciata nelle mani dei banchieri.
All’inizio del Ventesimo secolo, Alfred Richard Orage raccoglie attorno a The New Age, la rivista da lui diretta, un cenacolo di scrittori, filosofi e politici anticonformisti che approfondiscono con attenzione i temi economici, dato che «senza economia e senza politica è davvero inutile parlare di cultura». Dalle colonne del settimanale di Orage, due tra le più brillanti penne dell’epoca, Hilaire Belloc e Gilbert Keith Chesterton - l'autore di Padre Brown - lanciano i loro attacchi contro la speculazione di chi, in nome del libero mercato, difende una società composta da pochi sfruttatori e tanti sfruttati.
L’alternativa, secondo loro, è uno Stato «distributivo» - non «collettivista» - in grado di regolare, attraverso i rappresentanti delle categorie produttive, le esigenze della popolazione con la distribuzione delle ricchezze. Proprio sulle pagine di The New Age, nasce e si sviluppa il pensiero economico di Ezra Pound, affascinato dalle teorie economiche del Maggiore Douglas, un economista eterodosso che si guadagnò il rispetto e l’attenzione di Keynes criticando il potere delle banche di creare denaro dal nulla. Le sue analisi affascinarono un numero considerevole di intellettuali, dai poeti Thomas Stearns Eliot e W.C.Williams ai più popolari scrittori di fantascienza James Blish e soprattutto Robert Heinlein, che dedica ben due romanzi alla descrizione di un mondo modellato sui principi del Maggiore Douglas, dove il monopolio del credito è pubblico ed è esercitato a favore dei cittadini. In questa società ideale nessuno è più costretto a lavorare, perché la ricchezza, derivata dall’abbondanza naturale e prodotta dalle scoperte scientifiche, viene distribuita a tutti i cittadini.
Il disprezzo per l’avidità, in quegli anni è molto diffuso, ed è immortalato anche dai versi del poeta irlandese William Butler Yeats, araldo di una società aristocratica modellata sulla forza delle virtù e non sulla prepotenza del denaro, lasciato a chi preferisce «frugare in un cassetto sudicio/ e aggiungere al soldo il mezzo soldo» piuttosto che gioire della vita come fanno «l’operaio, il gentiluomo e il santo».

o,fortuna

O Fortuna, cangi di forma come la luna, sempre cresci o cali; l'odiosa vita ora abbatte ora conforta a turno le brame della mente,
dissolve come ghiaccio miseria e potenza. Sorte possente e vana, cangiante ruota, maligna natura, vuota prosperità che sempre si dissolve,
ombrosa e velata sovrasti me pure; ora al gioco del tuo capriccio io offro la schiena nuda. Le sorti di salute e di successo ora mi sono avverse,
tormenti e privazioni sempre mi tormentano. In quest'ora senza indugio risuonino le vostre corde; come me piangete tutti: a caso ella abbatte il forte!

Gian Ruggero Manzoni


La donna lupo
Pubblicato su Informazioni, Magie, Notizie il Ottobre 4, 2008 da paolacastagna

30 gennaio 2004. Le agenzie di stampa di tutto il mondo battono questa notizia. Mérida, Messico. Mentre il ” Huay kekén” ( il “cane maligno ” in lingua Maya ) terrorizza gli abitanti di una zona orientale dello Stato, i residenti del commissariato di Texán Palomeque, nel municipio di Hunucmá, Yucatàn, hanno riportato la presenza di una “donna lupo” che oltre a spaventarli ha causato la morte per squartamento di un centinaio di uccelli domestici e di alcuni maialetti. Gli abitanti di quella comunità, che dista circa 14 Km. dal capoluogo, sono terrorizzati per la presenza di un “essere sconosciuto” che uccide, nelle ore intorno all’alba, bestie da cortile. A conferma dei rapporti della Polizia, la maggioranza degli uccelli e degli animali attaccati presenta profonde ferite, squartamenti e altri hanno fori nella pancia con spargimento delle viscere. Sebbene la Direzione Municipale della “Protezione e Vita” segnali trattarsi di attacchi di cani selvatici, i residenti, spaventati per la situazione, insistono in lingua Maya che la morte degli animali è stata provocata dalla una Donna Lupo che da varie notti gironzola tra Hunucmá e Umán. La signora Abrissel Ek Baas, nella cui proprietà sono iniziati gli attacchi della ” donna lupo “, ha detto che alle ore 00:30 di martedì 27 gennaio 2004, quando dormiva col figlioletto Luis Gustavo e sua sorella minore Maria Antonia, si è svegliata di soprassalto udendo i latrati dei suoi cani legati nel cortile. ” Ho sentito un rumore simile a qualcosa che si avventava con forza - ha affermato la donna ancora spaventata - qualcosa di sconosciuto, che stava attaccando i miei tacchini, che dormono in un angolo del corridoio di casa, e ho udito gli uccelli che emettevano dei suoni di sofferenza”. Poi ha affermato che, uscita col fucile di casa, ha visto una donna nuda e pelosa che è fuggita nella prateria. Sempre le agenzie di stampa di tutto il mondo battono questa notizia il 7 febbraio 2004. Zekàma, Messico. La Polizia locale ha ucciso a colpi di pistola e di fucili a pompa una ragazza di circa vent’anni, nuda e ricoperta da una folta peluria, che, trovata all’interno di una stalla mentre stava mordendo alla gola una capra, si rivolgeva verso gli agenti digrignando i denti e brandendo un falcetto nella mano destra. Presi dallo spavento i poliziotti non hanno esitato ad abbatterla. Il medico legale, chiamato sul posto, ha riscontrato che la ragazza, dal corpo alquanto muscoloso, quasi maschile, mostrava canini oltremodo pronunciati, unghie lunghe e spesse e peli ispidi su tutto il corpo. Il cadavere è stato subito trasferito a Città del Messico per ulteriori accertamenti. Da allora più nulla se n’è saputo.

marco pantani


sandro visca


Celant, Kounellis, Italics, rovesciamenti incrociati

La mostra "Italics" dobbiamo ancora vederla, le opere le conosciamo, in parte, la trama insomma la conosciamo, ci interessa il film; oppure il film lo conosciamo e ci si propone una nuova trama... insomma vi faremo sapere.
Intanto: in una intervista di undici anni fa sul quotidiano La Repubblica Jannis Kounellis contestava le scelte di Germano Celant, allora curatore di una Biennale della Moda a Firenze.
Kounellis contestava il rilascio della patente di artista agli stilisti e a personaggi che con l'arte avevano poco a che fare.
Scriveva Kounellis: “Oggi si rischia che politica, burocrazia e amministrazioni, in preda a furori produttivi, s’impadroniscano di questo nostro terreno che deve essere fatto di idealità e poesia (…) Come troveranno i Van Gogh di oggi senza neppure il tempo di cercare ai margini del conosciuto? (…) Non si rendono conto che l’arte ormai va scovata dentro vite nascoste, d’opposizione, lontane dai riflettori? Non a caso stiamo assistendo all’appropriazione indebita dei territori artistici da parte delle amministrazioni, del management, della burocrazia (…) È come se – attraverso tutti questi personaggini che campicchiano parassitariamente intorno alla ricerca artistica – la stessa burocrazia si fosse messa a dipingere. Ci vuole un soprassalto di dignità, di rigore.”

Forse a Germano Celant non piacciono gli arredatori ma solo gli stilisti?
Non ha forse contribuito egli stesso con quella mostra a creare equivoci che oggi lui denuncia?

A presto, speriamo di divertirci con qualcosa di più originale e che ci faccia pensare. In giro c'è troppa "capa fresca".


Pubblicato da vario son da me stesso a 10/04/2008 06:34:00 PM

Hsiao Chin


yunnan